Valpolicella

Chiudere gli occhi, esporsi al sole e fare un tuffo in Valpolicella per scoprire una terra meravigliosa dell'Italia del nord.

Posizione

La Valpolicella, con la bellezza del suo paesaggio, il verde delle sue vigne, il fascino delle sue chiese assolate e il mistero delle sue ville silenziose, ha incantato e ispirato Dante, Petrarca, Hemingway e molti altri scrittori. “Questa pare la valle dei poeti” canta su di essa Aleardo Aleardi.
La Valpolicella, chiamata anche "valle delle molte cantine", è situata nella regione Veneto, a sud delle Alpi. Le fanno da corollario il parco naturale dei monti Lessini a nord e ad est, il fiume Adige a ovest e la pianura Padana a sud. E’ separata da una quindicina di chilometri dalla città più romantica del mondo: Verona, e da una ventina di chilometri dal lago più grande d’Europa: il lago di Garda. Grazie al clima mitigato da questo grande bacino naturale e alle catene montuose che la circondano, la Valpolicella si mantiene con clima temperato, fresca e protetta dalle intemperie più violente, oltre che creare uno scenario unico al mondo, affascinante per gli occhi e per il cuore.

Storicità e Benessere

Nella nostra vallata vengono coltivate diverse varietà di uva autoctona: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, Spigamonte sono solo alcune. Non stupisce il fatto che in questo fecondo terroir si produca vino da tempi immemori: “lo storico Tito Livio raccontò che i Galli, molti secoli prima, avevano varcato le Alpi per scendere a valle, spinti dalla fama della bontà del cibo ma soprattutto del vino: un prodotto nuovo, mai provato prima” (dal libro Le pietre raccontano…in Valpolicella di Mareva De Frenza, Cierre edizioni) o ancora: “Anneo Floro riteneva che i feroci Cimbri, scesi dalle montagne, avessero perso tutto il loro vigore e la loro energia perché rammolliti dalla dolcezza del vino” (Ibidem). A ragione si può dire che vini come l’Amarone e il Recioto sono delizie per il palato il cui aroma e gusto una volta assaggiati si ricordano per sempre. Rinomata anche in età romana, quando in Valpolicella si coltivava la vitis Raetica, questa terra produceva ottimi vini che venivano apprezzati da imperatori come Augusto e Tiberio. Grazie alle opere di trattatisti dell’epoca sappiamo che erano serviti all’inizio del pranzo e spesso scaldati, l'antenato del brulè!
“La fama dei vini della Valpolicella proseguì anche in età tardo-romana, quando lo storico Cassiodoro ricorda il vino Acinaticus, un passito rosso molto dolce, del quale era nota anche una variante bianca.” (Ibid.)
Non solo i testi ma anche i rinvenimenti archeologici confermano la produzione vinaria in età romana: le eleganti e suggestive ville della Valpolicella non smettono mai di stupire, di tanto in tanto regalano all’uomo moderno qualche cimelio antico: contrappesi da torchio, vasche, contenitori per la raccolta del mosto, pavimenti di cantine, albi, resti di strutture che potevano essere riscaldate dove probabilmente si metteva ad essiccare l’uva e fermentare il mosto.

Ma la qualità del nostro vino non finisce solo come peccatum gulae, va ben oltre. Infatti, studi medico scientifici, dimostrano che i vini rossi contengono numerose sostanze antiossidanti, antivirali, benefiche per il sistema cardiocircolatorio e di prevenzione delle cardiopatie. Tra queste il principale è il resveratrolo che nei vini Valpolicella come l’Amarone e il Recioto raggiunge quantità medie di 6-10 mg/l (negli altri vini rossi si hanno 2-3 mg/l), questo grazie al naturale appassimento delle uve con conseguente concentrazione delle sostanze. 

Ma, ancora una volta, tutto era già stato scritto: nel I d.C. Cornelio Celso, autore di quello che è considerato il primo trattato completo latino di medicina il De Medicina, suggeriva l’assunzione di vino retico caldo come rimedio per la salute cagionevole, in particolar modo per la sterilità femminile.

Valpolicella 360

Questa pianta rampicante mediterranea che è la vite, radicando nel suolo assorbe tutte le peculiarità del terreno differente da vallata a vallata, creando così vini dalle molteplici sfumature. Il frutto, dopo circa tre mesi di lento e naturale appassimento, permette alle mani sapienti dei viticoltori di creare vini raffinati, ricchi di sapore e gusto senza tralasciarne l’eleganza. In questa atmosfera di meraviglie naturali, il premuroso lavoro dei contadini ci dona non solo vino, ma anche ciliegie, olio d’oliva, cachi, prugne e mele profumate della Val d’Adige.

Oltre al patrimonio vitivinicolo e contadino, nella nostra vallata si presentano anche delizie artistiche e culturali. Qui, grazie al lavoro congiunto dell'uomo e della natura sono stati creati bellissimi capolavori: chiese romaniche e medievali come quelle di San Floriano (XII secolo), San Giorgio Ingannapoltron (XIII secolo), Santa Maria Valverde (XI secolo, poco distante un tempio dedicato alla dea Minerva); e antiche ville, tra le varie: villa Pojega in Negrar dove il conte Rizzardi commissiona nel 1783 il progetto del giardino all’architetto Luigi Trezza, uno dei maggiori esponenti dell’architettura neoclassica veneta; la cinquecentesca villa Brenzoni Bassani a Sant’Ambrogio; villa Giona del tardo quattrocento (ora adibita a Hotel); la spumeggiante villa Mosconi Bertani del XVIII secolo; villa della Torre a Fumane con cappella del Sanmicheli; villa Santa Sofia presso Pedemonte, capolavoro del Palladio.

Ancora, dal punto di vista naturalistico, la Valpolicella è famosa anche per il suo marmo, dal tipico colore rosso, le cui cave sembrano squarci di dolore nelle dolci colline; e per il Parco Naturale Regionale della Lessinia: un vero e proprio museo a cielo aperto imperdibile per chi viene a visitarci! All'interno del parco si trova per esempio il Ponte di Veja, ponte naturale con una arcata di ammonite rossa e supporti calcarei bianchi di circa 15 metri, è il più grande ponte non artificiale del mondo, presente fin dalla preistoria. Il Parco delle Cascate di Molina, una fresca oasi naturale ricca di acque cristalline e rare specie botaniche. La Grotta di Fumane, dove sono state trovate le tracce dell'uomo di Neanderthal.

Parlando del cibo, vale la pena ricordare la tipica cucina di questa zona con piatti come il Bollito con lа pearà, il risotto all’Amarone, il risotto al tastasal, la pasta e fasoi, polenta con baccalà, bigoli con le sarde.
Una volta visitata, la Valpolicella rimarrà nei vostri cuori, ne siamo sicuri.