Cantina Vinicola

La cantina sorge nel cuore della Valpolicella Classica. L'appellativo "classica" denota l'unico piccolo territorio a nord di Verona dove da sempre si producono Amarone, Recioto e Valpolicella. Ovvero prima che la zona di produzione DOC e DOCG venisse allargata nel 1968. All'interno di questo territorio privilegiato, in una splendida posizione rialzata su una collinetta esposta a sud, troviamo la cantina e i vigneti che la circondano. Un totale di 8 ettari principalmente coltivati a vite, oltre ad olivo e ciliegio, sono i terreni che dalla seconda metà del 1700 noi Bonazzi abbiamo coltivato con amore e rispetto, dapprima come mezzadri. Successivamente, nel 1962 Alessandro Bonazzi acquisisce le abitazioni ed i terreni e fonda la cantina vinicola. In contemporanea i figli Mario, Angelo e Luciano proseguono l'attività di Alessandro, valorizzandone la parte enologica attraverso importanti miglioramenti fondiari e ricevendo grande riconoscimento dal mercato locale, anche grazie a prestigiosi concorsi enologici nei quali i vini Bonazzi hanno sempre fatto brillare la cantina. Oggi, Giorgio e Ivo, nipoti di Alessandro, proseguono con passione e grande dedizione l'attività agricola ed enologica, facendo attenzione ad alcuni aspetti che riteniamo cruciali: l'impatto ambientale, il rispetto delle tradizioni e l'ospitalità.

Come avete avuto modo di leggere nella storia, noi Bonazzi ci siamo insediati a Badin da circa tre secoli e da allora non abbiamo mai smesso di coltivare questa terra. È naturale quindi che siamo innamorati del territorio, ed abbiamo un grande rispetto di esso. È qui che nascono i nostri principi ambientalisti: siamo stati pionieri nell'abbandonare l'uso di insetticidi particolarmente nocivi e nell'aderire a progetti territoriali atti ad eliminare l'uso di pesticidi in favore di tecniche a basso impatto, quali la confusione sessuale degli insetti patogeni, le lavorazioni del suolo ed altro.

Dal 2019 la nostra cantina Bonazzi Badin ha così conseguito la certificazione di lotta integrata aderendo al progetto del consorzio tutela vini Valpolicella denominato RRR. Inoltre abbiamo ottenuto la certificazione di usare il 100٪ di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, anche grazie ad un importante impianto fotovoltaico.

Ma per noi, rispettare il territorio significa anche rispettare le tradizioni in quanto siamo convinti che il concetto di "terroir" non sia solamente legato al territorio. Ma è necessario che le persone che coltivano quel territorio lo conoscano bene, soprattutto che conoscano bene i vitigni ed il loro comportamento a seconda delle stagioni, in appassimento ed in cantina. 

I nostri vini sono fatti come venivano fatti un secolo fa: seguono la stagionalità delle operazioni, hanno fermentazioni spontanee, senza l'uso di lieviti e batteri selezionati e di coadiuvanti, non subiscono lavorazioni moderne quali centrifugazioni, trattamenti di illimpidimento e collaggi. Nella nostra cantina vengono usati metodi di vinificazione antichi e rispettosi delle vinacce come il cappello sommerso, la naturale sedimentazione e l'uso di materiali classici come le vasche in cemento e le botti in legno.

Recentemente abbiamo costruito apposite strutture atte ad accogliere i visitatori, che possono comodamente degustare e acquistare i vini Bonazzi Badin.
Grazie al prezioso aiuto delle rispettive mogli, vengono organizzate interessanti visite alla cantina, degustazioni con abbinamenti gastronomici dedicati ed eventi eno‐culturali.

Vendemmia

Il periodo della vendemmia è un momento speciale per noi. La nostra grande famiglia si riunisce ed è in questa particolare situazione che possiamo scherzare tra di noi, raccontando divertenti aneddoti del passato, raccontare barzellette, fare indovinelli, mangiare e bere tutti assieme appassionatamente.
La vendemmia si divide in due parti: la prima è la raccolta delle uve più mature e sane, da mettere in cassetta per i nostri vini passiti, e richiede molta attenzione. Bisogna tagliare il grappolo con molta cura per non danneggiarlo e posarlo con cautela.
Una volta adagiata nelle cassette (plateaux) viene messa a riposare nel fruttaio  per circa 3 mesi, in uno spazio  ventilato  per evitare ristagni di umidità, dove appassisce gradualmente. Queste uve vengono poi utilizzate per la produzione dei vini più famosi della Valpolicella: Amarone, Recioto e la nostra IGT “Beso”.

Nella seconda fase, tutta l'uva rimanente viene raccolta in secchi di plastica, e qui, ovviamente, puoi rilassarti di più, ma non troppo. Spesso scattano competizioni a chi raccoglie più velocemente, ma non basta essere rapidi, bisogna stare attenti a non lasciare sulla pianta qualche grappolo, soprattutto quelli che amano nascondersi tra le foglie. E quando, finalmente, l'uva viene raccolta completamente, tutti i partecipanti si ritrovano per la “Galzega”, una cena festosa dedicata alla fine della vendemmia. Ed è in questo momento che i nostri cuori si riscaldano maggiormente. Una tradizione a cui noi teniamo davvero molto.